Ciò che noi chiamiamo follia è da intendersi come un processo attraverso il quale “da premesse sbagliate, con una logica stringente, si giunge a conclusioni erronee

Jean-Etienne Esquirol

Sonia Schettino

Intervento Strategico

Il nostro primo accesso alla realtà è la PERCEZIONE che innesca EMOZIONI che a sua volta inducono una REAZIONE comportamentale. 

L’intervento strategico si basa sull’utilizzo di specifici protocolli di trattamento costruiti ad hoc per intervenire su diverse tipologie di problemi (ansia, depressione, disturbi alimentari, disturbi sessuali, etc.) e si pone l’obiettivo di ristrutturare la PERCEZIONE con cui la persona costruisce la realtà che poi subisce, quando si rapporta con se stesso, con gli altri e con il mondo.

La Psicoterapia Breve Strategica, si basa sul principio dell’imparare facendo (learning by doing), per questo motivo vengono utilizzate tecniche e strategie di intervento concrete, dirette o indirette (quando sono gli altri a creare un problema), che permetteranno alla persona di SPERIMENTARE EMOZIONALMENTE nuovi punti di vista, che in genere contribuiscono a sbloccare il problema, modificando le lenti con cui si “osserva” la realtà.

Tutti noi abbiamo alcune tendenze che tendiamo a replicare. Una tendenza dominante, come il controllo, l’evitamento, la difesa. Il nostro sistema di percezione e reazione ai diversi stimoli che la vita ci presenta risponde in maniera ridondante su COPIONI che nelle nostre esperienze sono stati di successo. Queste tendenze possono dunque essere molto funzionali in alcuni contesti. Ad esempio se si controllano le slide prima di una presentazione e si programmano le tempistiche dell’intervento questa tendenza al controllo mi porterà a superare positivamente la sfida. Se si mantiene una certa flessibilità, un’autocorrettività del sistema, queste tendenze ridondanti rappresentano punti di forza. 

Laddove invece i copioni si irrigidiscono possono portare a DISTURBI CRONICI che si mantengono proprio su quelle tentate soluzioni disfunzionali.

Tornando all’esempio se prima e durante la presentazione si controlla ossessivamente la gestualità, il timbro della voce, le singole parole, lo sguardo della platea, si rischia che la presentazione sia poco fluida e meccanica. Da CONTROLLO FUNZIONALE si arriva ad un CONTROLLO DISFUNZIONALE.  

Sono cinque i sistemi percettivi reattivi fondamentali in cui tutti noi rientriamo come tendenza dominante: 

  • Fobico, la cui tendenza di base è l’evitamento 
  • Ossessivo, basato sul controllo
  • Compulsivo, dove il controllo è talmente ben riuscito da non poterne fare a meno
  • Ossessivo paranoico, la tendenza è il combattere, ma con la continua percezione di fallire, oscilla tra il dubbio di chi potrebbe farcela  e la certezza di non farcela
  • Paranoico, l’arma è la difesa, perché ha la certezza di una condanna.  

Questi sistemi percettivi sono basati su diverse emozioni

  • Paura
  • Piacere
  • Dolore
  • Rabbia

Quando nascono i problemi? Le difficoltà nascono quando

  • Si agisce quando non si dovrebbe 
  • Non si agisce quando si dovrebbe
  • Agisco in modo sbagliato

 

Ogni disturbo è un irrigidimento di uno sistema percettivo, ed ha un’emozione dominante.  Passando dalla percezione il terapeuta porterà il paziente verso un viaggio di scoperta che andrà a modificare la reazione comportamentale e a consolidare tale cambiamento a livello cognitivo per riportare la persona ad un sistema percettivo e reattivo sano e funzionale.