Figli di separati: doppia vacanza o doppi problemi?

Figli di separati: doppia vacanza o doppi problemi?

Arriva l’estate e le vacanze tanto attese per tutti i ragazzi.

Ma per alcuni di loro estate non vuol dire solo ‘spensieratezza

Alcuni vivono il lungo periodo estivo come un momento di difficoltà, specialmente per coloro che hanno i genitori separati o divorziati.

Organizzare infatti spostamenti, orari, combinare le vacanze di uno e dell’altra è fonte di disagio che portano i figli a subirne le conseguenze.

Purtroppo da queste situazioni non facili, nascono ulteriori scontri e momenti di tensione, che i giovani vivono con un certo senso di colpa.

Spesso l’accordo viene trovato attraverso atti formali tra le parti e magari con l’intervento dell’avvocato. Questi rimedi sulla carta sembrerebbero funzionare ma spesso ci si ritrova dal giudice per una mancanza di comunicazione o una disattenzione.

Inoltre immaginare una pianificazione a tavolino risulta poi di difficile applicazione con gli impegni professionali dei genitori. Se da una parte può essere una soluzione diventa l’ennesimo motivo di ansia e di stress. Ed allora si procede con mille espedienti, nonni, zii e amici che diventano immediatamente custodi dei figli che vengono così sballottati da una parte all’altra senza un programma definitivo.

Peggio ancora se restano soli con tutti problemi che ne conseguono. Queste situazioni portano ad un grave disagio per i ragazzi che viene certamente sommato ad eventuali crisi dovute all’età adolescenziale.

Per approfondimenti leggi anche il nostro post sui ragazzi soli d’estate

Bravi genitori contro la “cattiva scuola”

Bravi genitori contro la “cattiva scuola”

I bravi genitori contro la “cattiva scuola”

Ascoltare le nostre nonne, le nostre mamme, raccontare della scuola ci porta in un mondo lontano, in una cultura completamente diversa. Un film in bianco e nero che narra del Maestro, del Professore, figura rispettata forse al pari del medico, a cui rivolgersi con riverenza.

Oggi il film è a colori: continue riforme, condizioni di precarietà degli insegnanti, lo stato di degrado degli edifici, una scuola lenta e non innovativa.  La scuola ha perso il suo ruolo istituzionale. Inesorabile è il processo di svalorizzazione dell’insegnante.

 

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Arriva l’estate ed aumenta il rischio solitudine dei ragazzi. Le 5 S di telefono azzurro

Arriva l’estate ed aumenta il rischio solitudine dei ragazzi. Le 5 S di telefono azzurro

L’estate è il periodo a lungo sognato da bambini ed adolescenti per tutto l’anno scolastico ma per molti è l’inizio di un lungo periodo nel quale vengono abbandonati a loro stessi a causa di genitori al lavoro e nonni sempre più indaffarati.

La mancanza di un’attività programmata e in luoghi “protetti” genera, soprattutto negli adolescenti, un comportamento di chiusura in se stessi e molti si nascondono dietro PC o smartphone nei quali credono di trovare un buon rifugio. Questo mondo parallelo invece, nasconde molte insidie come si può leggere ormai quotidianamente nei fatti di cronaca. Per questo va mantenuto un livello d’allarme sempre maggiore ed anche molti enti preposti, vedi Telefono Azzurro, hanno attivato sistemi di comunicazione sempre più vicini ai giovani anche attraverso i social network per evitare la solitudine dei ragazzi.

Può sembrare strano un circa un quarto delle segnalazioni di emergenza che arrivano a Enti o forze dell’ordine arrivano nei tre mesi estivi.

 

Quali sono le segnalazioni più diffuse?

  • abusi
  • scomparsa
  • solitudine
  • problemi sentimentali
  • problematiche sessuali

Per tutti questi motivi Telefono Azzurro ha elaborato le 5 S per arginare i pericoli dell’estate.

Spazi – vanno recuperati e valorizzati spazi di gioco, di dialogo e di lettura come alternativa a TV e internet

Socializzare – ritrovare momenti da trascorrere all’aria aperta momenti di divertimento di apprendimento

Stabilire – stabilire regole come le ore da dedicare a Tv, pc e videogiochi

Software – adottare strumenti di software di Parental Control per difendersi “tecnologicamente” da possibili insidie

Social Network – passare del tempo con loro su internet e sui social per capire da cosa sono attratti e cosa evitano, può essere l’occasione per conoscerli di più, educandoli nei comportamenti sul web avendo anche atteggiamenti critici su ciò che trovano.

Stiamo vicini ai ragazzi soprattutto in estate

 

AUTOSTIMA NEL BAMBINO: CONSIGLI PRATICI

AUTOSTIMA NEL BAMBINO: CONSIGLI PRATICI

L’ AUTOSTIMA NEL BAMBINO si sviluppa fin dai primi giorni, e quotidianamente si aggiunge un mattoncino all’immagine che il bambino, futuro adulto, avrà di sé.  Conoscere il concetto di autostima, sapere come si sviluppa, e quali comportamenti adottare può essere d’aiuto per i GENITORI ad accompagnare i figli verso uno sano sviluppo della percezione di sé.

L’autostima deriva dai SENTIMENTI DEL BAMBINO NEI CONFRONTI DI SE STESSO, ed è basata sulla combinazione di:

  • Informazioni oggettive riguardo a se stesso
  • Valutazione soggettiva d quelle informazioni

Se il bambino ritiene che essere bravi a scuola riveste un alto valore, ed è un bambino che è sotto la media la sua AUTOSTIMA NE SOFFRIRÀ. Se attribuisce valore alle prestazioni atletiche, ed è un buon sportivo allora si sentirà appagato ed avrà una buona percezione di se stesso.

Quali sono gli ambiti in cui il bambino costruisce la propria autostima?

I bambini tendenzialmente frequentano gli stessi contesti come la scuola, la palestra, il parco e le cose a cui danno valore tendono a essere simili. Possiamo dire che un bambino possiede una buona autostima:

  • Sociale quando gli altri bambini lo trovano simpatico, lo chiamano a giocare, apprezzano le sue idee
  • Scolastica se sente di essere “bravo quanto basta” in base agli standard delle persone vicine (miglior amico, genitori, fratelli, …)
  • Familiare se sente di essere un membro accettato, amato, stimato
  • Immagine corporea se ha una buona visione del proprio corpo e si sente capace nelle performance
  • Globale dove esiste un’integrazione equilibrata delle precedenti

 

UN’AUTOSTIMA GLOBALE POSITIVA È CONNESSA AD UN FUNZIONAMENTO PERSONALE PIÙ FELICE E PIÙ EFFICACE

 

Quali sono i comportamenti derivanti da una bassa autostima?

  • Ritiro il bambino si isola, ed evita le relazioni interpersonali che inevitabilmente gli restituiscono un’immagine negativa di sé
  • Lotta atteggiamento artificioso in cui disperatamente cerca di essere all’altezza

 

Entrambe queste soluzioni alla lunga portano ad un peggioramento dell’autostima. Nel primo caso il bambino non impara strategie per migliorarsi nei diversi ambiti, piuttosto impara ad arrendersi di fronte alle difficoltà, a nascondersi e a cercare di fare il minimo indispensabile richiesto dall’ambiente circostante. Nella lotta, senza adottare strategie di miglioramento efficaci, il bambino sarà sottoposto a continue delusioni, sensazioni di fallimento, che andranno a rinforzare maggiormente la percezione di un sé difettoso, incapace.

 

AUTOSTIMA NEL BAMBINO: CONSIGLI PRATICI

LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA

Le persone sviluppano un’idea del sé in base a come sono trattati o visti dagli altri. Così un bambino a cui si dice che è cattivo o di cui ci si accorge solo quando ci si comporta male finirà per vedersi come un bambino cattivo. I bambini, se hanno questa idea di sé inizieranno a comportarsi sempre con maggior frequenza in coerenza al proprio concetto del sé provocando negli altri dei feedback che vanno ad avvalorare ulteriormente questa immagine.

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È SAPER PROPORRE COMPORTAMENTI ALTERNATIVI ADEGUATI: UN BAMBINO CHE RIESCE A RENDERE IL PROPRIO COMPORTAMENTO SOCIALMENTE ACCETTABILE E APPROPRIATO RICEVERÀ MAGGIORE APPROVAZIONE E AUMENTARÀ LA PROPRIA AUTOSTIMA

 

GENITORI PERMISSIVI

Genitori che anche di fronte al trasgredire delle regole non si impongono, che lasciano i bambini comportarsi in modi non adeguati, INCAPACI DI DIRE NO perché non in grado di gestire le reazioni del proprio figlio. Questo atteggiamento non permette al bambino di sviluppare un autocontrollo del proprio comportamento. Imparare a dirigere il proprio comportamento è invece una parte fondamentale dello sviluppo del bambino.

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È DUNQUE IMPARTIRE UN’EDUCAZIONE AUTOREVOLE, CON LIMITI CHIARI, COERENTI E APPROPRIATI ALL’ETÀ: UN BAMBINO CAPACE DI GOVERNARE LE PROPRIE ATTIVITÀ E LE PROPRIE ESPRESSIONI EMOZIONALI PUÒ SENTIRSI PIU COMPETENTE

 

GENITORI TROPPO PRESENTI

Ognuno di noi si trova continuamente a risolvere dei problemi, dai più banali a quelli di maggiore complessità. Anche i bambini si trovano tutti i giorni di fronte a problemi. Tuttavia sempre più spesso si assiste, per un eccesso di protezione, a genitori che si sostituiscono ai figli nel risolvere i problemi, siano essi compiti scolastici o problemi relazionali con i coetanei. Questo atteggiamento ha un duplice messaggio: TI AIUTO PERCHÉ TI VOGLIO BENE, TI AIUTO PERCHÉ DA SOLO NON SEI IN GRADO. Questo secondo messaggio svalorizza il bambino e il suo senso di efficacia.

Acquisire un METODO per risolvere i problemi ha i suoi vantaggi:

– i bambini che hanno imparato l’uso sistematico di strategie per risolvere problemi TENDONO A FRONTEGGIARE MEGLIO LO STRESS E LE FRUSTRAZIONI

– in adolescenza la probabilità di incorrere in COMPORTAMENTI ANTISOCIALI O DEVIANTI si riduce

– MIGLIORA L’AUTOSTIMA

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È ACCOMPAGNARE IL BAMBINO ALLA SCOPERTA DI SOLUZIONI, INSEGNARE AI BAMBINI LE STRATEGIE PER RISOLVERE I PROBLEMI, SENZA SOSTITUIRSI A LORO: UN BAMBINO IN GRADO DI RISOLVERE DA SOLO LE DIVERSE SFIDE QUOTIDIANE TENDE A FRONTEGGIARE MEGLIO LO STRESS E LE FRUSTRAZIONI, MIGLIORA LA PROPRIA AUTOSTIMA E RIDUCE LA PROBABILITÀ DI INCORRERE IN COMPORTAMENTI ANTISOCIALI E DEVIANTI

 

 

La stima di sé è il contenuto più profondo della vita umana – Sándor Márai

 

 

Cyberbullismo e Giovani: stop alle violenze

Cyberbullismo e Giovani: stop alle violenze

Cyberbullismo: un comportamento terribile che diventa sempre più attuale nella nostra società.

D’altronde, la nostra ‘seconda vita’ è tutta online; siamo sempre più connessi per costruire relazioni, allacciare nuove amicizie, condividere esperienze.

Ovviamente i più esposti sono i giovani, meno smaliziati per l’età nei confronti dei pericoli della rete.

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Gestire il Rientro a Scuola

Gestire il Rientro a Scuola

E’ partito il conto alla rovescia: Inizia la Scuola!

Una bellissima avventura per alcuni, un terribile fine vacanza per altri.

Ma come gestire il rientro a scuola?

Ogni bambino/adolescente vive questo momento come uno stravolgimento del proprio quotidiano e per molti iniziano esperienze mai vissute, che portano ad un aumento di stress e di pressione psicologica che possono creare sensazioni di disagio.

  • Insicurezza
  • Timidezza
  • Paura di non sentirsi accettato nel gruppo
  • Ansia

La psicologia dei più giovani, mescolata all’inesperienza, porta ad amplificare molte delle sensazioni e dei pensieri, e le famiglie devono essere in grado di gestire in modo costruttivo questi momenti che si riveleranno esperienze fondamentali ed indimenticabili per tutti i ragazzi.

Anche i genitori vivono un’esperienza nuova e non sempre riescono ad aiutare in modo costruttivo i propri figli, trovando delle difficoltà nel comprendere le loro dinamiche psicologiche per dare il giusto sostegno.

Senso di responsabilità, gestione dello stress, motivazione, obiettivi

La scuola è come una palestra della vita futura, e dovrebbe essere vissuto il tutto in modo costruttivo e positivo, per riuscire a cogliere da questa esperienza il meglio, vivendolo in serenità e consapevolezza.

Lasciata consigliare e sostenere con la nostra consulenza, siamo lieti di poterti dare un aiuto concreto per gestire al meglio ogni momento di stress con i giusti mezzi!

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