L’ AUTOSTIMA NEL BAMBINO si sviluppa fin dai primi giorni, e quotidianamente si aggiunge un mattoncino all’immagine che il bambino, futuro adulto, avrà di sé.  Conoscere il concetto di autostima, sapere come si sviluppa, e quali comportamenti adottare può essere d’aiuto per i GENITORI ad accompagnare i figli verso uno sano sviluppo della percezione di sé.

L’autostima deriva dai SENTIMENTI DEL BAMBINO NEI CONFRONTI DI SE STESSO, ed è basata sulla combinazione di:

  • Informazioni oggettive riguardo a se stesso
  • Valutazione soggettiva d quelle informazioni

Se il bambino ritiene che essere bravi a scuola riveste un alto valore, ed è un bambino che è sotto la media la sua AUTOSTIMA NE SOFFRIRÀ. Se attribuisce valore alle prestazioni atletiche, ed è un buon sportivo allora si sentirà appagato ed avrà una buona percezione di se stesso.

Quali sono gli ambiti in cui il bambino costruisce la propria autostima?

I bambini tendenzialmente frequentano gli stessi contesti come la scuola, la palestra, il parco e le cose a cui danno valore tendono a essere simili. Possiamo dire che un bambino possiede una buona autostima:

  • Sociale quando gli altri bambini lo trovano simpatico, lo chiamano a giocare, apprezzano le sue idee
  • Scolastica se sente di essere “bravo quanto basta” in base agli standard delle persone vicine (miglior amico, genitori, fratelli, …)
  • Familiare se sente di essere un membro accettato, amato, stimato
  • Immagine corporea se ha una buona visione del proprio corpo e si sente capace nelle performance
  • Globale dove esiste un’integrazione equilibrata delle precedenti

 

UN’AUTOSTIMA GLOBALE POSITIVA È CONNESSA AD UN FUNZIONAMENTO PERSONALE PIÙ FELICE E PIÙ EFFICACE

 

Quali sono i comportamenti derivanti da una bassa autostima?

  • Ritiro il bambino si isola, ed evita le relazioni interpersonali che inevitabilmente gli restituiscono un’immagine negativa di sé
  • Lotta atteggiamento artificioso in cui disperatamente cerca di essere all’altezza

 

Entrambe queste soluzioni alla lunga portano ad un peggioramento dell’autostima. Nel primo caso il bambino non impara strategie per migliorarsi nei diversi ambiti, piuttosto impara ad arrendersi di fronte alle difficoltà, a nascondersi e a cercare di fare il minimo indispensabile richiesto dall’ambiente circostante. Nella lotta, senza adottare strategie di miglioramento efficaci, il bambino sarà sottoposto a continue delusioni, sensazioni di fallimento, che andranno a rinforzare maggiormente la percezione di un sé difettoso, incapace.

 

AUTOSTIMA NEL BAMBINO: CONSIGLI PRATICI

LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA

Le persone sviluppano un’idea del sé in base a come sono trattati o visti dagli altri. Così un bambino a cui si dice che è cattivo o di cui ci si accorge solo quando ci si comporta male finirà per vedersi come un bambino cattivo. I bambini, se hanno questa idea di sé inizieranno a comportarsi sempre con maggior frequenza in coerenza al proprio concetto del sé provocando negli altri dei feedback che vanno ad avvalorare ulteriormente questa immagine.

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È SAPER PROPORRE COMPORTAMENTI ALTERNATIVI ADEGUATI: UN BAMBINO CHE RIESCE A RENDERE IL PROPRIO COMPORTAMENTO SOCIALMENTE ACCETTABILE E APPROPRIATO RICEVERÀ MAGGIORE APPROVAZIONE E AUMENTARÀ LA PROPRIA AUTOSTIMA

 

GENITORI PERMISSIVI

Genitori che anche di fronte al trasgredire delle regole non si impongono, che lasciano i bambini comportarsi in modi non adeguati, INCAPACI DI DIRE NO perché non in grado di gestire le reazioni del proprio figlio. Questo atteggiamento non permette al bambino di sviluppare un autocontrollo del proprio comportamento. Imparare a dirigere il proprio comportamento è invece una parte fondamentale dello sviluppo del bambino.

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È DUNQUE IMPARTIRE UN’EDUCAZIONE AUTOREVOLE, CON LIMITI CHIARI, COERENTI E APPROPRIATI ALL’ETÀ: UN BAMBINO CAPACE DI GOVERNARE LE PROPRIE ATTIVITÀ E LE PROPRIE ESPRESSIONI EMOZIONALI PUÒ SENTIRSI PIU COMPETENTE

 

GENITORI TROPPO PRESENTI

Ognuno di noi si trova continuamente a risolvere dei problemi, dai più banali a quelli di maggiore complessità. Anche i bambini si trovano tutti i giorni di fronte a problemi. Tuttavia sempre più spesso si assiste, per un eccesso di protezione, a genitori che si sostituiscono ai figli nel risolvere i problemi, siano essi compiti scolastici o problemi relazionali con i coetanei. Questo atteggiamento ha un duplice messaggio: TI AIUTO PERCHÉ TI VOGLIO BENE, TI AIUTO PERCHÉ DA SOLO NON SEI IN GRADO. Questo secondo messaggio svalorizza il bambino e il suo senso di efficacia.

Acquisire un METODO per risolvere i problemi ha i suoi vantaggi:

– i bambini che hanno imparato l’uso sistematico di strategie per risolvere problemi TENDONO A FRONTEGGIARE MEGLIO LO STRESS E LE FRUSTRAZIONI

– in adolescenza la probabilità di incorrere in COMPORTAMENTI ANTISOCIALI O DEVIANTI si riduce

– MIGLIORA L’AUTOSTIMA

 

  1. COMPITO DEL GENITORE È ACCOMPAGNARE IL BAMBINO ALLA SCOPERTA DI SOLUZIONI, INSEGNARE AI BAMBINI LE STRATEGIE PER RISOLVERE I PROBLEMI, SENZA SOSTITUIRSI A LORO: UN BAMBINO IN GRADO DI RISOLVERE DA SOLO LE DIVERSE SFIDE QUOTIDIANE TENDE A FRONTEGGIARE MEGLIO LO STRESS E LE FRUSTRAZIONI, MIGLIORA LA PROPRIA AUTOSTIMA E RIDUCE LA PROBABILITÀ DI INCORRERE IN COMPORTAMENTI ANTISOCIALI E DEVIANTI

 

 

La stima di sé è il contenuto più profondo della vita umana – Sándor Márai